Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi

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Vettese, Angela 50 occorrenze

L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi

studiosi e di critici hanno sovente la sensazione di non sapersi orientare nella selva delle proposte. In effetti ogni decisione in merito è parziale

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Qualcuno può obiettare che l'arte antica ci offre un’emozione più immediata. Cosa falsa nella maggior parte dei casi, tranne che per qualche dipinto

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sapranno rispondere solo coloro che hanno una qualche competenza nella storia dell’arte stessa e anche riguardo ai testi ai quali l’opera fa riferimento.

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non è la sede per trattare un nodo così rilevante nella storia della filosofia e della conoscenza, ma occorre ricordare quantomeno che il gusto

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pacificazione. L’arte contemporanea mostra il bene, il male, il presente e a volte anche il futuro senza appello, senza fiducia nella provvidenza e ci

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punto di rottura e innovazione nella rappresentazione contemporanea è indiscusso; ciò non toglie che quel volto, lontano dalla grazia dei lineamenti di

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un ruolo rilevante nella realizzazione e nella riuscita dell’opera o dove l'artista si tramuta in un campionatore che ricicla e assembla materiali di

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ricostruito, rovesciandolo, il racconto della demolizione di una gigantesca testa di Lenin nella sua città, Vilnius. Invece di guardare la testimonianza

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In effetti, tutti vorremmo avere una pietra di paragone sulla cui base stabilire cosa sia arte e cosa non lo sia. Ricordiamo però che nella storia l

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comprendiamo la lingua e dalla cui cultura siamo stati lungamente lontani. Perché un artista pachistano o afghano entri nella classifica dei cento più

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Un segno evidente di questa tendenza è riscontrabile nella rapida esplosione dell’arte contemporanea cinese nella seconda metà del XX secolo. Per

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attacco, soprattutto quando riguarda la condizione e il ruolo della donna nella società musulmana. La serie fotografica Women of Allah (19931997), un

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misura minore la Germania, sono risultate dominatrici incontrastate dell’arte nella prima parte del Novecento, quando si sono fatte strada con vigore

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ogni tempo. Persino nella filosofia antica non troviamo una posizione decisa a questo riguardo. Nel pensiero di Platone abbiamo due atteggiamenti opposti

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Questo è quanto è accaduto nella nuova Cina, laddove sono stati ampiamente favoriti esperimenti di apertura culturale e di avanguardia artistica come

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Resta un dubbio di fondo. L’arte visiva ha invaso il mondo nella sua formula occidentale, probabilmente perché è la forma più simbolica di un

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Horkheimer nella prima metà del Novecento, negli anni Sessanta Guy Debord e dagli anni Novanta, tra gli altri, Paul Virilio e Slavoj Žižek. Il volere

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cambiamenti nella tecnica non hanno prodotto un calo di forza espressiva; hanno agito al contrario come potenti artifici retorici confermando la vitalità

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. Nella sua sobrietà, l’opera rievoca il modo in cui la nostra mente trasforma immagini e situazioni nella memoria e nel sogno. Gilbert and George

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Nella pratica contemporanea la poesia si svela anche in opere che affrontano questioni sociali come le ingiustizie politiche ed economiche, i soprusi

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viaggio pericoloso e quanto si desideri rievocarlo. Nella seconda parte del film l’evento viene ricostruito in un set a New York, mettendo in luce la

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ma, una volta tagliati gli alberi, si vedrà cosa è andato perduto. Gli artisti sono uguali. Il loro ruolo nella società è simile a quello degli alberi.

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che si usa nella fase di postproduzione cinematografica per inserire le scene in sfondi e ambienti. Mark Dion veste i panni dell’archeologo e biologo

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diventa quasi un'industria, come nel caso di Takashi Murakami, il giapponese più noto degli anni Duemila: nella sua ditta Kaikai Kiki, che occupa un

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Quando le soluzioni si accumulano, i problemi si alterano, tanto nella storia dell’arte quanto nella storia in generale; è così che le due storie

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rappresentare fedelmente; l’uso di materiali comuni nella scultura, che ha portato dal bronzo al ferro e dal marmo ai materiali di riciclo, già indicati nei

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Nella seconda metà del secolo, l’esaltazione della biografia dell’artista ha raggiunto un suo apice con l’arte che si basa sull’idea del corpo come

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proprio corpo al contempo atletico e lacerato, vibrante e martoriato, che si trova nella video-epopea Cremaster firmata da Matthew Barney (1994-2002).

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’ultimo ha analizzato, soprattutto in Arte e percezione visiva del 1954, il rapporto tra arte e intuizione cognitiva, introducendo nella pratica artistica

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Un merito che va comunque ascritto ai ready made di Duchamp, si diceva, è avere messo in evidenza la firma. Nella difficoltà di distinguere quando un

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di spezzoni trovati e montati tra loro, da un lato, e nella consuetudine di abbinare scene fittizie e brani documentari, dall’altro. Provocare piccoli

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inizia a farsi strada già nella seconda metà dell’Ottocento, quando Edgar Degas veste la sua Petite danseuse di bronzo (1865-1881) con brandelli veri di

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con alcuni aspetti che, nella storia, sono stati profondamente legati ad atti materni e parentali: il prendersi a cuore le cose vecchie, l’economia

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trasferisse, poniamo, da Anversa ad Amsterdam; al contrario, la nobiltà ha sempre fatto un punto d’orgoglio del restare nella stessa dimora per generazioni

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portato a risvolti nella cultura di massa, che spesso è scivolata verso il kitsch: lo avevano immaginato lo stesso Benjamin e il critico americano Clement

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informazioni che chiamiamo «cyberspazio» un termine coniato nella prima metà degli anni Ottanta dallo scrittore di fantascienza William Gibson con il romanzo

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alla vita domestica che si svolgeva in un altro continente. Ma sapendo a quali ambienti corrispondevano le luci, nella «mostra» era possibile

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colori scialbi. Nella pittura di Lue Tuymans questo ricordo della fotografia ammalorata diventa il ridursi dei colori e delle forme a poco più che

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fecero della processualità una bandiera, per la quale il comportamento era il vero punto da indagare. Nella mostra Arte Povera + Azioni Povere

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Oggi considereremmo un sensazionalismo inutile, più che un’opera, il quadro che creò più scalpore nella prima edizione della Biennale di Venezia

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Nella sua autobiografia, Peggy Guggenheim si volle descrivere come una casalinga americana con due figli, molti amanti e qualche interesse per l’arte

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consapevole del sistema dell’arte dagli anni Ottanta al 2000. L’installazione, nella sua forma finale, si presenta come un modulo circolare composto da

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. I due artisti sono tra i pionieri di una pratica sempre più diffusa denominata «critica istituzionale»: come ha rilevato Alexander Alberro nella sua

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Una parte consistente del sistema dell’arte si è coagulato nella complessa rete che riguarda la costruzione delle mostre, che sono diventate il

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artisti nella giuria e fu a causa di un commento dispregiativo di Henri Matisse, giudice di Picasso e Braque, che nacque la definizione di «Cubismo

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Talvolta l’artista-curatore diventa anche co-autore, come quando, nel 1990, Joseph Kosuth riorganizzò la collezione del Brooklyn Museum nella mostra

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nella campagna inglese vicino a Gloucester. Va anche ricordato l’episodio che nel 2008 lo designò mago indiscusso del mercato: complice la casa d’aste

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economica mondiale. C’è sempre un notevole squilibrio nella quantità di notizie che possiede chi vende rispetto a chi acquista e questo gap va colmato

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Katharina Fritsch ha reinterpretato motivi da sempre presenti nella storia dell’arte, tra cui la religione (arte devozionale), il corpo umano

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«spremere il succo dell’uva nella pressa del vino»: la competenza si rivela in realtà sempre necessaria, anche quando si ha a che fare con linguaggi

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